mercoledì 27 marzo 2013

pasqua bagnata pasqua fortunata?!


non è propriamente una colomba...però è bianco, e quello che ha in bocca non è un rametto di ulivo...! però mi piaceva quest'immagine (nota bene: ha anche gli stivali da pioggia!), per augurare a tutti voi una buona pasqua e soprattutto dei giorni felici, sereni, senza fretta e da godervi con tutti gli "accessori" che desiderate! purtroppo mi sa che fra questi non sarà soddisfatto il bel tempo... ma pazienza! sono così felice che domani partiamo, era da tanto che non ci muovevamo un pò (benedetta austerity!) e poi andremo a trovare delle persone a cui vogliamo molto bene ma che, per questioni di distanza, non vediamo mai. e, in pratica per la prima volta, i bimbi delle nostre due famiglie giocheranno insieme, e pian piano cominceranno a sentirsi anche loro "famiglia"!
so che c'è una caccia al tesoro che ci aspetta...e già solo questo mi sembra fantastico!

lunedì 25 marzo 2013

l'asilo, i capricci e altre riflessioni



era da qualche giorno che pensavo all'argomento, perché qui siamo nel pieno della rabbia da "abbandono all'asilo", e - come mi capita sempre nei momenti topici - ho la testa piena  di domande, timori e riflessioni sul mio comportamento.
poi qualche giorno fa ho letto anche un post di silvia /mammabook, che toccava l'argomento "inizio dell'asilo" e così mi sono ritrovata a scrivere.
la mia situazione è forse aggravata dal fatto che pietro ha 2 ANNI (detti anche "I TEMIBILI 2"!) ed ha cominciato l'asilo proprio quando li ha compiuti, quindi l'effetto è ...una bomba!

nessuna scenata per andare a scuola. nessun pianto al momento dei saluti. e un grande grandissimo abbraccio quando lo vado a prendere. ma poi, al momento di mettere la giacca e andarcene, inizia la mia giornata di passione (nel senso cristiano del termine)!
giacca si, giacca no. scappa, ritorna. si arrabbia. sghignazza. urla. 

all'inizio ho cercato di prenderla con le buone. anche perché capisco che si tratta di un momento difficile per loro: di grandi scoperte ma anche di grande incertezza: cos'è il mondo senza mamma vicino? cosa perdo nel rapporto con lei e a cosa mi porterà questa nuova autonomia? 
per questo motivo potevamo stare anche mezz'ora lì nell'ingresso, con lui che scappava e si nascondeva ed io che facevo la vaga: lo chiamavo, ci giocavo, mi distraevo (fingevo, quando mi stava per salire troppo il nervoso!). ci sono state anche diverse scenette con le maestre, tipo "allora mamma se ne va? tu resti qui?" e lì pianti e urla! ma comunque inutili, perché non appena finiva la scenetta, di nuovo giacca si giacca no!

dopo un pò di giorni, dato che mi sembrava di non sortire proprio alcun effetto - tranne farmi la croce con la mano storta (scusate ma a volte il napoletano mi sembra il più calzante!) ogni volta che dovevo andarlo a prendere e, diciamo... predispormi male al proseguimento della giornata insieme! - ho deciso che la pazienza era stata sufficiente, che adesso era arrivato il momento di fargli capire che il gioco era durato abbastanza. per cui polso di ferro: se non ti vuoi mettere la giacca ti dico che mi fai dispiacere. a te non te ne passa per l'anticamera per cui continui a trovare sistemi per giocherellare. io ti guardo e resto muta. mi avvicino e tento di infilartela (ostentando molta calma e sicurezza...), ma ovviamente tu non aspettavi altro: e via di nuovo con "scappo, mi nascondo". a quel punto, fermezza. infilo coercitivamente la giacca e, tra i suoi capricci, usciamo. se anche per scendere le scale inizia "un balletto" lo prendo in braccio e vado. 
vi dico subito che questa seconda tappa è durata solo due giorni, perché al secondo giorno, dopo averlo portato in braccio per le scale, averlo portato in braccio per tutta la strada (circa 500 m per 16 kg) e portato in braccio su fino a casa (terzo piano senza ascensore di un palazzo antico, quindi aaalto!), ho capito che era proprio fisicamente che non potevo reggere questo andazzo, oltre alla tristezza di tenerlo in braccio mentre si dibatteva.

e allora? che faccio? mica si può vivere a lungo così! con questa rabbia perenne, la sua, che rischiava di diventare anche la mia!
ho cominciato a riflettere un pò più dettagliatamente sulla questione, senza soffermarmi solo sulla vicenda "asilo" ma cercando di ricordare bene lui come sta durante la giornata, che cosa mi chiede. e io che risposte gli dò. 
è arrabbiato anche quando si sveglia dal pisolino. magari il primo sguardo è sorridente, ma dura un attimo. poi torna la cupezza, il pianto, l'arrabbiatura. e, nonostante entri nella sua stanza con un grande sorriso e con le mani tese già dalla porta verso di lui, nessun cambiamento.

solo due cose sapevo: che i capricci, in qualsiasi momento e per qualsiasi ragione, andavano arginati, ignorandoli completamente fino alla fine; è vero che li faceva per un disagio, per una paura, ma doveva capire che quello non era un modo accettabile per chiedere nulla. 
la seconda cosa di cui ero certa era che per questo disagio e questa paura gli serviva aiuto. il messaggio che doveva arrivargli era: lo so che è un momento difficile e che sei arrabbiato e impaurito, ma fare i capricci non serve, ci rende solo più tristi, e quindi io non posso capirti. ti aiuterò comunque, sostenendoti in tutti gli altri momenti con maggiore attenzione, maggiore tempo, maggiore empatia.

negli ultimi due giorni credo di poter dire che ci sono riuscita. sono due giorni infatti che il ritorno da scuola è tranquillo e sereno. che si sveglia di buon umore, che è più affettuoso, quasi per nulla (o forse proprio per nulla!) capriccioso, e che insomma stiamo bene insieme, in quell'armonia che dà una grande leggerezza.
ho capito che matteo, essendo il più grande, forse è il più ascoltato. semplicemente per il fatto che parla di più e più a lungo. che i giochi li stabilisce quasi sempre lui, e che in effetti pietro è sempre il secondo un pò in tutto. mi intenerisce molto vedere con quanta costanza pietro tenda ad imitare il fratello: ogni suo modo, ogni suo gesto, ogni suo gioco. lo so che è tipico dei fratelli più piccoli imitare il grande, ma non so perchè ad un certo punto ha cominciato a risuonarmi male, a farmi pensare che forse anche questo bisogno poteva nascondere qualcosa.
l'ho ascoltato. in ogni momento guardandolo negli occhi. gli ho chiesto a cosa volesse giocare e se il gioco invece lo proponeva matteo gli stavo vicino per permettergli di giocare a "pari livello". l'ho coccolato di più, l'ho baciato di più e sono stata più indulgente su alcune richieste (come il terzo biberon a letto!!) perchè credo che quelle fossero ancora richieste, seppure più miti, di conferma di me. penso che questo faccia bene anche a matteo, che gli insegni ad aspettare e a partecipare di più anche nelle cose non proposte da lui, perchè è importante anche per lui crescere in un equilibrio di ruoli, a volte protagonista, altre spalla!

con questa idea, di maggiore comunione, ho voluto proporre loro un gioco che ci mettesse gomito a gomito rendendoci tutti e tre protagonisti! la mattina, mentre erano a scuola, ho fatto su vari fogli bianchi dei piccoli disegni confinati in un angolo del foglio. un laghetto, un gelataio, tre animali, un parco giochi. poi in camera loro ho attaccato a terra dei giornali vecchi creando un bel tappetone. quello che volevo era poterci stendere tutti e tre su quel tappeto con i colori per le dita a disposizione e ognuno con il suo indice colorato sarebbe stato un omino dentro quei fogli, che poteva andare a guardare le anatre e poi venirgli la voglia di giocare a palla vicino al laghetto. oppure farsi un grande gelato, con tutti i gusti che voleva, al chiosco dei gelati. oppure sfidare il leone in un feroce combattimento! e tutti e tre partecipavamo alle storie degli altri. è stato divertente. vederli stupiti e ancora ignari davanti a tutti quei giornali attaccati sul pavimento, e giocare insieme su quei fogli che da bianchi sono diventati quasi un'unica macchia di colori (è per questo che non ve li mostro)! in verità speravo che sarebbero state più riconoscibili le impronte dei polpasterlli, i percorsi e i disegni vari, ne avrei fatto un quadretto!

insomma, speriamo che duri!
anche perchè oggi invece c'è stata maretta! io non mi sentivo molto bene ed ero stanca. armando è stato impegnato tutta la mattina a fare un lavoro sul terrazzo, quindi ero da sola tra i due e la casa totalmente a soqquadro dopo ieri che siamo stati fuori tutto il giorno e che quindi era rimasta come venerdi. 
e non ha regnato un ottimo umore: io andavo un pò fuggendo e pietro ha cominciato, come da copione, a capricciare un pò su tutto il possibile.
poi però nel pomeriggio ho dormito e quindi, più riposata, forse sono riuscita a recuperare terreno! speriamo bene...domani è lunedi!

domenica 24 marzo 2013

le impronte dei bambini - 9/52 - gli amici del bagnetto



ci sono mamme che poi li rimettono a posto. da noi invece la loro casa rimane il bordo vasca fino al bagnetto successivo, fin quando tutti verranno fatti saltare giù dal trampolino, e lavati, annegati, riempiti e poi fatti spruzzare! un'allegra famiglia piuttosto eterogenea che oramai non aspetta altro che l'ora del bagno!

martedì 19 marzo 2013

le creazioni di un'amica

quando ho scoperto che aveva aperto un blog (MiniMANIeIO), mi sono subito incuriosita! ci conosciamo dai tempi dell'università, anche se ci siamo frequentate sempre "di striscio", amiche di amici. 
i suoi disegni riflettono quello che a pelle ho percepito di lei nel tempo: sono ironici e "svolazzanti": li trovo bellissimi, soprattutto pensando che li realizza con la figlia, (4/5enne). 
...è grande la maternità!

prodotto di MiniMANIeIO

prodotto di MiniMANIeIO

prodotto di MiniMANIeIO

prodotto di MiniMANIeIO

prodotto di MiniMANIeIO

dare senso

fotografio: bernard plossu

"La vita non ha senso a priori.
Prima che voi la viviate, la vita di per sé non è nulla; sta a voi darle un senso, e il valore non è altro che il senso che sceglierete".

Jean-Paul Sartre

domenica 17 marzo 2013

tomità: il nano e la bieta

chi non è campano forse si starà chiedendo che diamine significa "tomità". 
non sono sicura che non sia italiano, ma ho fatto una rapida ricerca e parrebbe di no (ho ritrovato anche la famosa frase di totò "tomo tomo cacchio cacchio", presente?).
comunque, per fugare i dubbi, tento di spiegarlo. in effetti, come per molte espressioni napoletane, mi è difficile trovare un sinonimo. direi che "tomo" è chi non si accorge che le sue azioni possono risultare quanto meno singolari ed è imperturbabile nell'agirle. (filibustiera, se ti viene in mente una spiegazione migliore...)

pietro, il mio piccolo duenne, è nel pieno della fase di sperimentazione del gusto: assaggia tutto, vuole tutto, mangia tutto (quasi). 
poi cambierà, lo so, e diventerà l'investigatore con vista a raggi X per ogni pezzettino che può sembrare verde, ogni filetto, ogni pellicina, ogni semino..... sono fasi, lo so: tutta sperimentazione a diversi livelli.
e così pietro passa dalle olive, al taleggio, ai peperoni crudi, al salame, alle patatine al chili. vorace, con dei bei bocconi e gli immancabili bis. assaggia con aria concentrata, attento ad assaporare bene e capire. poi in genere ti guarda ed esprime il suo verdetto, che di solito è  "tola", cioè "ancora". e così un altro alimento è andato!
qualche sera fa è stata la volta delle biete. 
biete preparate per un adulto, quindi con olio e limone, non una pappina informe come ne ha mangiate tante. 
armando gli arrotola un boccone attorno alla forchetta e glielo porge. 
mi sembrava un pò troppo grande, soprattutto perchè la bieta è filamentosa e lunga, quindi può facilmente andare di traverso se non viene ben masticata. comunque non dico niente (forse incoscientemente, ma non ho mai avuto questi timori coi miei figli pensando che non trasmettere paure li aiuti ad imparare ad autoregolarsi - so che molti mi daranno della folle!). 
pietro si fionda sul boccone, come al solito. 
non capiamo ancora dalla sua espressione se gli è piaciuta oppure no, la mastica e forse ci pensa. 
dopo un attimo colpi di tosse, l'espressione da conati di vomito e finalmente butta fuori il boccone molliccio e illiquidito. 
noi lo guardiamo un pò in apprensione: per capire come sta, se ha sputato tutto, se è passata. lui ci guarda con la faccia di nuovo concentrata (la responsabilità del giudizio!) e asserisce: "no, no piaze etto" (no, non mi piace questo), e tranquillamente, come se nulla fosse, se ne torna a giocare.
ci è venuto da ridere!

venerdì 15 marzo 2013

le impronte dei bambini - 8/52 - alla fine della giornata


alla fine della giornata, quando loro oramai dormono, ogni cosa si è come congelata. 
fino ad un attimo prima, palloncini continuavano a balzare per aria, serpenti di gomma erano lanciati come fionde, coccodrilli da passeggio venivano trascinati in velocissime corse piene di curve e sbandate, macchinine perlustravano qualsiasi superficie orizzontale e verticale e certi supereroi continuavano a salvare il mondo.
poi, è l'ora di andare a letto. ci svestiamo, prepariamo il latte. tutti si fermano dov'erano capitati un secondo prima e i supereroi possono finalmente riposare. domani si ricomincia!

lunedì 11 marzo 2013

gioco anti-crisi!

queste ultime due settimane sono state riempite da febbri e tossi. una settimana il piccolo e questa il grande...per non scontentare nessuno! e ovviamente la mamma è in reclusione forzata con rischio di esaurimento nervoso! e dopo la giornata di ieri, alla quale si è aggiunto un leggerissimo diverbio col dolcissimo compagno (...) che poverino anche lui risentiva di un pò di stanchezza, oggi -  temibile lunedi - ho pensato che se avessi continuato a dare spazio alla mia intolleranza qualcuno sarebbe volato giù dalla finestra, ...meglio di no (saggezza delle madri!) e così ho pensato di fare qualcosa con le mani insieme a loro, che come si sa scarica il nervosismo, di tutti!
mi sono ricordata di un gioco divertente proposto da giada (quandofuoripiove.com): il mostro gnam, e ho pensato...quasi quasi questo è il gioco giusto: si ritaglia e si dipinge, è grande (cosa molto importante per stupire!) ed il gioco connesso è di movimento: perfetto! quello di giada è molto più bello, io l'ho lasciato ideare da matteo (che ha fatto uno schizzo poi riportato da me sul cartone) e dipingere a entrambi. però è simpatico, anche se le sopracciglia inarcate dovrebbero suggerire che è arrabbiato (anche questo un desiderio di matteo). ci ha tenuti impegnati parte della mattina e parte del pomeriggio e poi abbiamo giocato: finalmente di nuovo sorrisi e atmosfera rilassata!
grazie giada!


si ritaglia la sagoma di un mostro con la bocca aperta bella grande, così che lanciarci dentro le palline non sia un'impresa troppo improba! colore e poi sul retro si attacca una scatola che raccolga le palline ma aiuti anche il mostro a stare in piedi, e il gioco è pronto. un suggerimento per chi volesse rifarlo: scegliete prima la scatola e poi disegnate il mostro perchè è importante che l'apertura della scatola sia tale da poggiare a terra e contemporaneamente occupare tutta la bocca aperta.
buon divertimento!

venerdì 8 marzo 2013

le impronte dei bambini - 7/52 - bagno con foglie


quante cose raccolgono in giro e da cui non vogliono separarsi!
queste foglie le abbiamo raccolte al parco, l'unico giorno di bel tempo che c'è stato questa settimana, martedi.  raccolte insieme ad un sacco di pietre che solo per portarle a casa è stata una faticata (tra borsa mia, borsa per il parco, zainetti di scuola e 2 nani...). 
per fortuna le pietre sono state scelte per essere dipinte e le foglie per farci il bagno, il contrario mi avrebbe creato qualche problema!

approfitto di questo post per ringraziare caterina del blog "il prato delle margherite", e francesca e maria grazia del blog "creazioni ice" che mi hanno onorato premiando questo blog. sono felice di riuscire a trasmettere cose positive e interessanti per qualcuno, la vita in rete è assai strana: affascinante ma molto virtuale! grazie ancora ragazze!

lunedì 4 marzo 2013

un muro da cornice

come ho detto più volte, è da poco tempo che viviamo in questa casa.
ci siamo trasferiti qui quando il piccolo aveva 4 mesi ed il grande 2 anni, quindi sistemarsi non è stata una cosa facile: le loro necessità tante ed il tempo poco....la solita storia, insomma! 
quindi viviamo ancora in una casa poco "guarnita", in cui abbiamo prediletto la funzionalità per poterci vivere ma l'aspetto decorativo, per così dire, è ancora scarsetto. per intenderci, oltre ad avere come porte solo quelle dei bagni, le lampadine sono ancora semplicemente appese al loro filo ed i mobili (quelli che ci sono) sono un pò di risulta (come armadio usiamo un vecchio schedario da ufficio). in tutto questo ovviamente non c'è neanche mezzo quadro, o stampa, o foto o...

quando ho iniziato questo blog, mi piaceva l'idea di creare una sezione dove raccontare l'evolversi di questa casa. tutti i piccoli lavori, le idee e le soluzioni pseudo-temporanee (o pseudo-definitive!)  che cerco per farla assomigliare sempre e ancora di più alla "mia casa", per la quale e grazie alla quale sperimento mini-progetti, utili anche a chi come noi non ha un soldo da spenderci ma ha il desiderio di personalizzarla e arricchirla. 

sono dell'idea che i soldi non siano sostanziali per ottenere questo, ma sostanziale diventa il tempo, ahimè! è anche molto divertente cercare soluzioni iper economiche e belle, progettarle, reperire il materiale, ma procediamo molto a rilento su più fronti e non avevo ancora iniziato questa "sezione" del blog (che voglio chiamare "olivella", come il nome della piazzetta in cui viviamo) proprio perchè nessuno dei mini-progetti può dirsi concluso.

nel frattempo però comincio. 
in realtà questo "muro da cornici" ancora non esiste - ovvero esiste il muro, bello nudo, bianco e con le immancabili lampadine appese al filo.


                                                       
si trova nella parte di soppalco che dà sull'ingresso e come si vede è piuttosto lungo (5.60 mt), però poco utilizzabile perchè fa parte di una zona di passaggio stretta. 
che farci quindi con un muro così grande? 
mi è venuta l'idea di riempirlo di fotografie, sostanzialmente di noi 4 ma non per forza. vorrei creare una parete "bella", non solo perchè piena di fotografie che uno si emoziona a riguardare, ma bella anche nell'insieme. una parete che si vede molto spesso da lontano e che può diventare una galleria fotografica ma anche una parete decorata

per ottenere questo penso di:

  • utilizzare cornici tutte dello stesso colore. ho scelto il bianco, o al massimo altri toni neutri come il grigio ghiaccio o il beige molto chiaro, in modo che siano le foto a risaltare e non diventi troppo chiassosa
  • le cornici devono essere tutte diverse, antiche e moderne, con e senza passpartout. 
  • la spaziatura tra le cornici non troppo stretta, sempre per dare respiro alla parete che non vorrei pesante.
  • appendere le cornici  anche abbastanza basse, penso fino a una sessantina di centimetri da terra
  • in ultimo: non scegliere soltanto fotografie di noi, ma anche foto belle che stiano bene nella composizione, ed  piccoli oggetti sempre sugli stessi toni neutri.
ispirazioni trovate in rete:


l'idea di disegnarle sul muro e attaccarci dentro le foto mi aveva stimolato, però poi penso che alla fine le immagini si sarebbero rovinate, impolverate e "storzellate", e la parete sarebbe sempre stata disordinata.





inoltre un vantaggio di questa idea è che mi permette di appendere le foto che amo e che voglio poter riguardare, in una posizione e in un modo che non siano protagoniste. non mi piacciono i portafografie sparsi per casa, non tanto per una questione di gusto quanto di carattere: sono riservata e così mi sentirei troppo in mostra e in imbarazzo!

che ne pensate? accetto consigli e suggerimenti, e spero presto di potervi mostrare l'inizio della nostra!

venerdì 1 marzo 2013

le impronte dei bambini - 6/52 - quello che resta


girano ancora, come per prendere confidenza con lo spazio, i dinosauri.
sabato scorso abbiamo fatto la festa per pietro, e sono arrivati loro. erano in cinque e immediatamente sono stati portati in giro per fargli conoscere la casa e gli altri giochi, soprattutto la tigre e il leone che, chissà perchè, gli erano particolarmente affini!
ma nonostante ogni sera ritornassero nel loro cesto (insieme a tigre e leone ovviamente!), immancabilmente la mattina erano già per casa, nei posti più disparati. immagino che debbano ambientarsi!
anche palloncini e festoni all'ingresso sono una reliquia ancora presente, anche se la ghirlanda di palloncini si sfoltisce ogni giorno...gli stiamo dando un volto con i pennarelli!