domenica 28 aprile 2013

il "nudo" si comincia a vestire / cronache di un muro lunghissimo




lo ricordate? qualche tempo fa vi avevo raccontato del nostro muro "nudo" che avrei voluto allestire con un insieme di fotografie. 
è così lungo (5.60 mt) che lo riempirò poco per volta, ma dopo aver raccolto le prime cornici, stampato le foto ed essere riuscita a trovare 10 minuti in cui anche i nani erano più collaborativi (quello piccolo dormiva), siamo riusciti a partire.




sono abbastanza soddisfatta del risultato! volevo che questo primo gruppo non formasse una composizione chiusa (tipo quadrato o rettangolo, con dei lati ben definiti) e la forma che è venuta fuori mi piace. ho pensato che una composizione chiusa non si sarebbe amalgamata facilmente con i prossimi gruppi di cornici, però allo stesso tempo non volevo nemmeno una forma troppo irregolare - con le foto un pò sparpagliate - perchè nel disporre le future cornici gli spazi tra le cornici potevano non essere sufficientemente grandi e perchè di conseguenza sarebbero venuti tutti diversi, ma anche perchè non so per quanto tempo rimarrà  così senza aggiunte, e mi faceva piacere che avesse comunque una sua finitezza.



c'è quella ovale che ancora non ho dipinto di bianco, ma forse anche così non mi dispiace. credo che aspetterò per capire meglio...!
io lo so che aspetta e aspetta, tutti i miei progetti finiranno tra una ventina d'anni, dovrei approfittare del vento in poppa, come questo lungo weekend di festa, ma è più forte di me: ho bisogno di sedimentare tutte le idee,,,!

venerdì 26 aprile 2013

le impronte dei bambini - 12/52 - plastilina, amore mio!


la plastilina torna ciclicamente nei nostri pomeriggi. e quando torna spopola! sia per matteo che per pietro, anche se pietro "pasticcia" mentre matteo tenta di riconoscere qualcosa in quello che fa. anzi, in verità fa cercando di riconoscere quel qualcosa in quello che fa!
modelliamo di tutto, da pizze multi color o addirittura piccole storielle che rimangono inamovibili sul tavolino per un paio di giorni, a mezzi di trasporto - aerei e terrestri -  ad animali. ora sta spuntando anche l'opportunità dello stuzzicadenti per mantenere diversi pezzi tra di loro, le forme si fanno più complesse e questo piccolo oggetto ligneo sta diventando quasi il motivo per giocare!

la produzione è tanta, credo che dovrò mettergli una mensola per esporre, perché per adesso ha riempito questo quadro della stanza, anche questo opera sua! (ma non diventeranno egocentrici?? mah...)


già qui ci sono tre diverse tecniche per fare una macchinina ...il tempo che passa e il fantastico avvento dello stuzzicadenti! 
c'è la macchinina in 2d semplicemente plasmata per attaccarsi al vetro (quella viola e verde), poi c'è quella che ha comunque la struttura piatta in 2d ma ha 4 ruote che la rendono tridimensionale (quelle rossa+marrone e verde+marrone). e infine quella che puoi tenere in mano senza spiaccicarla: completamente 3d! e qua l'aiuto dello stuzzicadenti è stato fondamentale: quella verde+giallo e quella arancione+marrone).
c'è anche un aereo, ma purtroppo le sue ali non hanno retto allo schiacciamento contro al muro e si sono afflosciate. un'immancabile tigre, e poi una barchetta con la vela issata!

martedì 23 aprile 2013

4 anni + dentista: poteva essere panico, e invece...

ieri abbiamo portato matteo dal dentista.
qualche settimana fa avevamo scoperto una piccola carie, nonostante la battaglia quotidiana ai "mostrini della bocca" e da poco anche la possibilità, proprio perchè siamo grandi, di usare una nuova arma: il mitico dentifricio al fluoro! un'arma efficacissima, che unita allo spazzolino elettrico (da quando matteo l'ha scoperto in tv mi chiedeva continuamente di averlo) ci rende quasi invincibili contro i maledetti mostrini!

ma, appunto, "quasi", perchè ahimè la carietta è arrivata comunque. 
siamo andati dal dentista una prima volta, ma ho capito che la visita era solo per fargli prendere confidenza: niente trapano, giusto un giretto sulla sedia che sale e scende e una cura placeba con quella specie di uncino e l'uso dello specchietto, che comunque ti dà la sensazione che qualcosa accade nella bocca!
ma quella di ieri sapevo che sarebbe stata diversa: un'otturazione vera e propria. e quello che mi spaventava di più ovviamente era la reazione che matteo avrebbe potuto avere al trapano
la cosa più fastidiosa di questo arnese è il rumore, forte e fastidioso, e matteo è molto sensibile al rumore, lo stressa e a volte addirittura lo spaventa. 

che fare allora?

è così che ho iniziato, una settimana fa, un lento e sotterraneo "lavaggio del cervello"!
un giorno che tornavamo da ginnastica, è passata una di quelle moto dal super rombo e matteo si è spaventato. allora io ho iniziato con il mio sproloquio sul rumore, sul fatto che il rumore è solo un suono forte, tuttalpiù fastidioso ma non pericoloso. poi ho aggiunto: "pensa che quando IO vado dal dentista, lui ha un sacco di arnesi piccoli piccoli che però fanno un macello incredibile! buffo, no?!" e gli ho anche imitato il rumore del trapano, ridicolizzandolo, senza MAI usare la parola trapano però - perchè, insomma, è un pò inquietante l'idea di avere un trapano in bocca!
ogni volta che è capitato in questa settimana, ho messo in mezzo l'argomento prendendolo come spunto per ridere sulle cose innocue che però fanno molto fracasso. e così, in questo tentativo di ilarità sull'argomento, sono trascorsi questi giorni!

ieri siamo andati e ovviamente io speravo proprio che i miei sotterfugi avessero sortito qualche effetto. se non altro quello di non farlo scappare a gambe levate non appena il dentista avesse messo in funzione "l'oggetto"! 
ma credo che sia andata molto meglio di quanto potessi auspicare
dico 'credo' perchè non ho esperienza di 4enni che vanno dal dentista. però mi ricordo di me: terrore allo stato puro! ...e mi faceva piacere se potevo evitarglielo!
il dentista è stato molto bravo perchè gli ha fatto riprovare la sedia (su/giù, avanti/indietro) e gli ha descritto gli attrezzi che avrebbe usato: il Trapano, per il quale ha semplicemente detto "questo spruzza acqua e aria, quindi in bocca sentirai dell'acqua". anche lui ha fatto attenzione a non chiamarlo per nome! ho trovato geniale questo modo di descriverglielo, senza inutili crudezze sul fatto che serve a scavare il dente, ma semplicemente parlando degli aspetti che matteo avrebbe potuto avvertire: aria e acqua. gli ha fatto sentire anche il rumore prima di iniziare, diverse volte, facendogli notare che sembrava il rumore di un aereo.
poi gli ha parlato della cannuccia che avrebbe aspirato l'acqua e dello specchietto per vedere meglio il dente.

io mi sono messa davanti a matteo, in una posizione in cui mi vedeva facilmente. non ho parlato molto, volevo solo che lui mi vedesse, calma. 
giusto qualche volta in cui ho notato un pò di insofferenza, gli ho detto che aveva ragione perchè avere tutte quelle cose in bocca non era piacevole, poi in una bocca piccola piccola chi immaginava che potessero entrarci tutte quelle cose!  
per il resto abbastanza silente. tranne quando è entrata in gioco una specie di siringa coi manici da pinza..... ho capito che serviva per spremere il materiale dell'otturazione direttamente nella cavità. matteo l'ha intravisto e si è un pò agitato. scioccamente il dentista, invece di parlare, ha farfugliato all'assistente di allontanarlo....ma matteo mica è nato ieri! e allora sono subentrata io, spiegandogli cosa fosse.

e così quei minuti di trapano sono passati quasi indolore, quasi perchè io che lo conosco vedevo nel suo sguardo un pò di giustificata apprensione. ma più ci penso più mi meraviglio dell'esito complessivo.
l'unico momento di effettivo rifiuto è stato alla fine. credo che fosse stanco, della tensione e di tenere la bocca aperta. ma insomma, l'avevamo svangata!
armando che aspettava in sala d'attesa si aspettava un bambino in lacrime e terrorizzato (evidentemente anche lui da piccolo ha avuto le sue resistenze col dentista!), e quando l'ha visto arrivare è rimasto per un attimo senza parole. 
siamo usciti tutti leggeri e tranquilli ed io ho voluto dire a matteo che ero molto orgogliosa di lui, perchè non è facile affrontare le cose nuove con tanta facilità. ho anche rifatto la battuta su quante cose possono entrare in una bocca piccola piccola!
lui mi ha risposto: mamma, però non voglio aprire la bocca mai più!
e io: "neanche per mangiare?"
lui:"eheh!"

venerdì 19 aprile 2013

le impronte dei bambini - 11/52 - cassetto alla frutta


la scelta dei colori non è sbagliata o casuale... la mela gialla, la fragola verde o il kiwi giallo, sono stati voluti proprio così. la mela gialla forse me la spiego perchè noi mangiamo quasi sempre quelle, più dolci e morbide, ma per il resto...è tutta farina del suo sacco! però notate che il kiwi ha i peletti? all'inizio dovevano essere viola, poi...no! e la mela, mi ha spiegato matteo, ha un buco ma lui non ci ha dato alcun morso nè tanto meno è abitata da un bruco....quindi chissà, sarà nata così!
questa bella frutta sta appiccicata alla cassettiera, e precisamente sul frontale del cassetto di matteo (gli altri sono di pietro). io non ho mai apprezzato molto le cose azzeccate con lo scotch ai mobili....ma anche in questo con i bambini si cambia! l'armadio invece è pieno di adesivini di peppa pig...opera di pietro: anche lui doveva darsi da fare!

voglio ringraziare anche sara e alessandra de la girandola creativa che hanno menzionato questo blog tra quelli che preferiscono: grazie ancora ragazze!
poi volevo chiedervi, se qualcuno di voi lo sa, cosa sia tumblr. infatti ho scoperto che il post II su munari è stato linkato da un sito tumblr che non capisco cos'è, chi sono, voi lo conoscete? il sito è pensieri spettinati. non è un blog ed ero curiosa di capire chi mi linkava!

domenica 14 aprile 2013

il genio di bruno munari - parte II

ecco che finalmente riesco a pubblicare il secondo post su munari. quello sui giochi e sui libri. 
mi ci è voluto un pò perchè facendo delle ricerche ne ho trovati anche molti che non conoscevo, e mi sono persa in questo mare magnum di cose interessantissime!
ho deciso che vi parlerò di quelli più noti, suggerendovi dei link dove potrete trovarne anche di altri.

e adesso veniamo ai giochi
i giochi, come i libri di munari, sono molto semplici, quasi "non finiti" perchè pensati per essere completati dal bambino, lasciandogli così la libertà di giocare e di creare contemporaneamente. 
tutti i giochi sottendono il concetto, di matrice montessoriana, di illustrare al bambino "come si fa a fare", dando strumenti e informazioni tecniche senza indirizzarli sull'esito. l'intento è quello di non fargli "eseguire" qualcosa, ma di fargli "creare" qualcosa.
vedrete che si tratta di giochi a cui forse con i nostri figli non siamo più abituati, giochi che effettivamente suggeriscono senza dare un percorso prestabilito e nei quali la fantasia è la padrona. credo che i bambini di oggi possano anche trovarsi un pò spiazzati davanti a tanta semplicità e poche regole di esecuzione, ma credo che sia importante imparare a giocare tuffandosi completamente nella propria immaginazione e vedere dove ci porta!
  • metti le foglie



è un gioco in scatola che propone una serie di elementi per la conoscenza della natura, suddivisa nelle versioni Alberi e Rampicanti. 

è composto da carte con disegni di alberi spogli e timbri con la forma della foglia propria di ciascun albero. purtroppo non è più in produzione, ma sarebbe molto facile realizzarlo da sè. 
accanto ad ogni albero è disegnata la rispettiva foglia, ma anche i fiore ed il frutto, che il bambino potrà disegnare da sè. 
è possibile anche rendere "abitato" l'albero grazie a due timbri: una farfalla e una cavalletta! 
l'età consigliata è 5-9 anni.


  • più e meno
anche questo è un gioco in scatola ed è ancora possibile acquistarlo. io ce l'ho ed è bellissimo, tanto che sto pensando da creare delle immagini e farne dei quadretti, magari con loro, quando non lo useranno più!

è un gioco di composizione visiva; nella scatola ci sono un bel pò di carte di plastica trasparente (formato quadrato, molto carino) con sopra un piccolo disegno, che può essere la pioggia, un albero, un singolo ramo, un cane. e poi alcune a sfondo colorato. il gioco è comporre e "far svolgere" una storia attraverso la sovrapposizione e la sottrazione di queste carte. io ci ho giocato con matteo un pò di mesi fa ma mi è parso ancora troppo piccolo (anche se l'età consigliata è 3-8 anni), per cui ci riprovo tra un pò.


  • trasformazioni e strutture


giochi in scatola, anche questi di composizione visiva. credo che non siano più in commercio, data la difficoltà che ho avuto per reperirne immagini e informazioni.
tante tessere con disegni parziali o completi da affiancare e sovrapporre per "far accadere" qualcosa.
le prime due immagini in alto sono "sulla terra e in cielo" e "sulla terra e sottoterra".


  • poliscopio



un oggetto di metacrilato trasparente e incolore che sposta, trasforma, rompe immagini e segni. per giocare tra effetti ottici e geometria.


  • ABC con fantasia



questo è per i bambini già più grandicelli, che cominciano a conoscere le lettere. 
la scatola contiene pezzi dritti e curvi, chiusi e aperti. e così, componendo ogni lettera, il bambino familiarizzerà con le varie forme. come si vede dalla foto, i pezzi possono facilmente essere usati per creare qualunque tipo di immagine.


un sito interessante per trovare qualcos'altro è quello della collezione bruno munari, o anche questo articolo.




riguardo ai libri, che in realtà sono ancora dei giochi, anche qui c'è un mondo molto affascinante!
premetto che tutti i libri di munari sono editi da corraini, quindi quelli che non troverete in questo post li troverete lì. 
io vi parlerò di quelli che ho o che ho avuto per le mani e che ho trovato meravigliosi, nella loro infinita semplicità. sono anche i precursori di molti libri che troviamo adesso nelle librerie (e pensate che questi sono stati scritti a partire dagli anni Quaranta!) e la loro bellezza sta anche nel fatto che, anche se non li acquistiamo, propongono comunque un modo e delle idee per suggestionare e interessare i bambini.



  • i pre-libri


forse già li conoscete, perchè sono un cult! "Sono una serie di 12 piccoli libri (10 x 10 cm) dedicati ai bambini che non hanno ancora imparato a leggere e scrivere, disegnati per adattarsi alle loro mani e assemblati usando diversi tipi di materiali, colori e rilegature. 

Offrono una varietà di stimoli, sensazioni e emozioni, che nascono dall'accostamento di percezioni e immagini: "dovrebbero dare la sensazione che i libri siano effettivamente fatti in questo modo, e che contengano sorprese. La cultura deriva in effetti dalle sorprese, ossia cose prima sconosciute" (Bruno Munari). (cit. dal sito corraini)





dal sito officina-creativa.net


carino questo stralcio di intervista a munari quando i prelibri uscirono, nel 1980:

A – Che cos’è un libro?
B – Un oggetto fatto da tanti fogli, tenuti assieme da una rilegatura.
A – Ma cosa c’è dentro?
B – Di solito ci sono delle parole che, se fossero messe tutte in fila su una riga sola, questa riga sarebbe lunga chilometri e per leggerla bisognerebbe camminare molto.
A – Ma che cosa si legge in quelle parole?
B – Si leggono tante storie diverse, storie di gente di oggi o dei tempi antichi, esperienze scientifiche, leggende, pensieri filosofici o politici molto difficili, poesia, bilanci economici, informazioni tecniche, storie di fantascienza…
A – Anche favole?
B – Certamente anche favole, storie antiche, nonsense, limerick.
A – Con tante figure?
B – Certe volte con moltissime illustrazioni e poche parole.

A – Ma a cosa serve un libro?
B – A comunicare il sapere, o il piacere, comunque ad aumentare la conoscenza del mondo.
A – Quindi se ho ben capito serve a vivere meglio.
B – Spesso sì.
A – Ma la gente li usa questi libri?
B – Alcuni ne leggono molti, altri li usano per decorazione, c’è gente che ha in casa un solo libro: l’elenco dei telefoni.
A – Allora sarebbe utile che anche i bambini di tre anni cominciassero a familiarizzarsi con il libro come oggetto, a conoscerlo come strumento di cultura o gioco poetico, ad assimilare quella conoscenza che facilita l’esistenza.
B – La conoscenza è sempre una sorpresa, se uno vede quello che sa già, non c’è sorpresa. Bisognerebbe fare dei piccoli libri tutti diversi tra loro ma tutti libri, ognuno con dentro una sorpresa diversa, adatta a bambini che non sanno ancora leggere.
A – Posso averne uno anch’io?
B – Ne avrai una intera biblioteca, piccoli libri di tanti materiali diversi, di tante materie diverse: un libro di ottica, un libro di avventure tattili, un libro di geometria dinamica, uno di ginnastica, uno storico culturale, uno di filosofia, un romanzo d’amore, un libro pieno di tutti i colori, un libro trasparente, un libro morbido, un libro di fantascienza…
A – Ma come si chiamano questi libri?
B – I PRELIBRI.
A – Li voglio subito.



  • disegnare un albero

"albero: esplosione lentissima di un seme" (bruno munari)



questo libro è meraviglioso, delicato e semplice.
racconta, con moltissimi disegni e pochissime parole, come si disegna un albero e quindi, soprattutto, come cresce. 




da "disegnare un albero" di bruno munari


  • nella notte buia





"avvincente ricerca all’interno della notte, sotto l’erba del prato, nel fiume sotterraneo e nella grotta, passando con la propria fantasia e curiosità (quasi con il proprio corpo) attraverso i fori, i pertugi e i profondi buchi presenti nelle pagine di carta, nere o ruvide o trasparenti.... ognuno segue fino in fondo, con il fiato sospeso, la piccola luce che si intravede lontano". (cit. dal sito corraini)

a proposito di questo libro, vi segnalo un bel post di "il mondo di cì". un post dedicato a questo libro, che l'autrice legge, o meglio sfoglia,  con la sua bambina.


  • i libri sulle figure geometriche: il cerchio, il triangolo e il quadrato


sono tre libri distinti, ed in realtà non sono pensati per bambini - dato che i riferimenti sono anche piuttosto complessi - però l'approccio, l'idea è secondo me adattabile ai bambini, mostrandogli come nel mondo di tutti i giorni queste forme astratte diventano davvero qualcosa. 

quindi più che suggerirvi il libro, suggerisco l'idea di un gioco!




  • emozioni


"Parole che si susseguono in modo non convenzionale ed esplosioni di colori per cercare di "descrivere" sensazioni ed emozioni." (cit. dal sito corraini)

questo in realtà non non me lo ricordavo, ma mi è sembrato molto carino... come sempre molto carina l'idea, per me, da adattare sui bambini. 
purtroppo non sono riuscita a trovare immagini delle pagine del libro, sarei stata molto curiosa di "sfogliarlo"....ma lo farò in libreria!





  • viaggio nella fantasia


da "viaggio nella fantasia" di bruno munari

questo è un libro molto carino e divertente. già a partire dalla copertina bucherellata ti suggerisce qualcosa da scoprire! e in effetti quella copertina è tutto, svela "l'argomento" del libro: quei pallini!
ogni pagina li riporta sempre uguali ma "trasformati" nella base di un disegno diverso, bastoncini, un rametto pieno di bacche, una collana, delle isole, schiuma.... tutti i disegni sono molto schematici e semplici e accanto c'è una breve descrizione del disegno venuto fuori.
ci ho giocato con matteo, sfogliandolo insieme, e ci siamo divertiti a immaginare da noi cosa fossero...

  • mai contenti

questo è invece una favola. 
La storia è circolare e vede protagonisti animali sognatori; cosa sognano? Ciascuno di essi desidera essere diverso da quel che è: “l’elefante è stanco di esser un grosso animale pesante e sogna… di essere un uccellino per poter volare e cantare”. Dall’uccellino al pesce alla lucertola, ciascun animale rimanda a un altro, finché l’ultimo, la mucca, “sogna di essere un elefante per avere le corna in bocca”. E tutto ricomincia daccapo. (cit. dal sito "leggere che piacere") 






  • la favola delle favole


"Un libro-gioco con pagine intercambiabili che permettono ai bambini di creare la loro favola personale". (cit. dal sito corraini)


  • prima del disegno


"Le invenzioni segniche della matita lasciata quasi libera sulla carta". (cit. dal sito corraini)
    questo libro l'ho sfogliato molto tempo fa, e mi ricordo che mi piacque molto. mi ricordo che mi piacque molto la libertà di "scarabocchiare" e di dare un senso a quegli scarabocchi.



    • alla faccia


    "come costruire attraverso diversi tipi di "segni" innumerevoli volti con caratteristiche diversissime". (cit. dal sito corraini)


    da "arte come mestiere" di bruno munari

    queste immagini sono tratte da "arte come mestiere", ma il tema è lo stesso!
    anche questo può essere un gioco divertente. forse per i bambini più piccoli inventarsi una faccia potrebbe essere difficile, non avendo ancora padronanza delle varie forme e segni, però se preparassimo una serie di ritagli, creare delle facce originali sarebbe divertente!

    e qui concludo questo lungo e laborioso post, che ha avuto il merito di farmi incontrare cose ancora sconosciute e ri-incontrare quelle che avevo dimenticato. 
    spero che anche per voi sia stato bello e suggestivo, che vi abbia dato spunti o fatto ricordare qualcosa che facevate da piccole e che vi piaceva particolarmente. ...con i bambini è sempre utile  tornare bambini!

    anzi, un'ultima cosa! ce la fate o vi si è annebbiata la vista??! vi segnalo anche il catalogo di corraini, un pdf pieno di cose interessanti, e il link ad un libro (giocare con tatto) di beba restelli, allieva e poi collaboratrice di munari, in formato pdf: io lo cercherò anche cartaceo in libreria! comunque l'ho letto e mi è piaciuto molto.

    mercoledì 10 aprile 2013

    le impronte dei bambini - 10/52 - all'incirca giardinaggio...


    prime giornate di primavera? si fa giardinaggio, ...ognuno a modo suo, ovviamente!!


    voglio anche ringraziare claudia (casadimamma) e drusilla (mammeneldeserto) che in settimana hanno menzionato questo blog tra i 15 "giovani" (non per età del blogger, purtroppo!) che preferiscono. grazie! io non sapevo nemmeno che mi conosceste!
    queste menzioni mi fanno felice per il semplice fatto che in rete è difficile capire dove arrivi e se ci arrivi, ovvero se riesci a trasmettere qualcosa! nella società reale ci guardiamo negli occhi quando parliamo, e ascoltiamo il tono delle nostre voci.....sono cose su cui faccio parecchio affidamento in genere! e così...grazie!

    domenica 7 aprile 2013

    il genio di bruno munari - parte I



    C'è sempre qualche vecchia signora che affronta un bambino facendo delle smorfie da far paura e dicendo delle stupidaggini con un linguaggio informale pieno di cicci, di cocco e di piciupaciu. Di solito i bambini guardano con molta severità queste persone che sono invecchiate invano; non capiscono cosa vogliono e tornano ai loro giochi, giochi semplici e molto seri, nei quali sono completamente impegnati.
    (da  "arte come mestiere" -  laterza - pag. 97)


    ho conosciuto bruno munari verso la fine dell'università ed è stata una di quelle scoperte in grado di cambiarti la prospettiva sulle cose, quello che succede quando incontri qualcuno il cui pensiero è già in sintonia con qualcosa che ti appartiene: la sua logica, la sua etica, la sua voglia di semplificare e di osservare con obbiettività e limpidezza l'uomo (e il bambino in quanto pre-uomo)  con le sue abitudini di vita. 



    bruno munari è stato un designer, ma non solo. 
    ha progettato mobili, lampade, oggetti d'arredo, persino un posacenere. ma è stato anche un artista nel senso più classico del termine (a fianco del movimento futurista), è stato un grafico e si è occupato, mettendo insieme tutte queste attitudini, dell'infanzia. 
    ha creato giochi, libri, mobili e negli anni Settanta ha anche organizzato dei laboratori di arte visiva per bambini ("giocare con l'arte"), che oggi fanno parte di quello che si definisce "metodo munari". 

    nel suo pensiero, intervenire sul mondo dei bambini è il modo migliore per arrivare ad una società i cui individui siano felici, e  la creatività è una parte sostanziale del percorso verso la felicità.
    a questo proposito, riferendosi a chi progetta giochi e giocattoli, scrive un passo molto interessante, utile secondo me anche a chi non è del mestiere, perchè aiuta a capire la logica e l'importanza del gioco per i bambini.

    è questo:

    Un altro modo di progettare un gioco o un giocattolo è invece quello di considerare di produrre qualcosa che sia utile alla crescita individuale, senza naturalmente dimenticare un giusto profitto per l'impresa.
    Che cosa può essere utile, ci si può chiedere, alla crescita di un individuo in formazione come un bambino? Qualcosa che gli dia, attraverso il gioco, delle informazioni che gli potranno servire quando sarà adulto. Sappiamo tutti che quello che un bambino memorizza nella tenera età, gli resterà poi per tutta la vita. E' così che possiamo aiutare a formare individui creativi e non ripetitivi, individui con una mente elastica e pronta a risolvere ogni problema che l'individuo può incontrare nella vita: da quello di trovare un lavoro, a quello di progettare la propria casa di abitazione, a quello di educare i propri figli. Un individuo capace di capire ogni forma d'arte, capace di comunicare verbalmente e visivamente, capace di comportamento sociale equilibrato.
    Tutto ciò si può ottenere se il bambino gioca, già a tre anni, con dei giochi o giocattoli giusti. A tre anni il bambino sta memorizzando il frutto delle sue esperienze sensoriali sull'ambiente che lo circonda. I suoi recettori sensoriali sono tutti simultaneamente aperti: egli ha una sensazione globale dell'ambiente nel quale vive. Egli incomincia a conoscere le forme e i colori delle cose, attraverso il tatto egli impara a distinguere le cose morbide da quelle dure, quelle lisce da quelle ruvide, quelle elastiche da quelle rigide... Egli non sa ancora i nomi di queste qualità, ma già le ha vissute nella sua quotidiana esperienza. Egli sa quello che punge e quello che scotta, vuol bene alla mamma perchè, nel periodo in cui si nutriva di lei, ha avuto sempre delle sensazioni di morbidezza e un certo profumino (che poi cercherà di prolungare nel pezzo di tessuto che terrà sempre in mano come Linus). Ha avuto anche sensazioni di calore o di freddo o di fresco, conosce il vento e la neve, la pioggia e la nebbia, la luce e il buio.
    Nel suo cervello, come in un computer, tutto è memorizzato per tutta la sua vita. Al momento opportuno, a qualunque età, di fronte a qualcosa di sconosciuto, cercherà una relazione con quello che sa, per poter capire.
    Una giusta memorizzazione di dati, al momento opportuno, aiuta a vivere meglio, dà le informazioni utili al momento giusto. Un individuo creativo è un individuo completo, non ha bisogno di tanti esperti per risolvere i suoi problemi.
    Un designer può quindi progettare un gioco o un giocattolo che comunichi al bambino, all'uomo in formazione, il massimo compatibile di informazioni e, nello stesso tempo uno strumento per la formazione di una mente elastica e dinamica; non statica, ripetitiva, fossilizzata. 
    (da  "Da cosa nasce cosa" - Laterza - pag. 240)


    partendo da questi presupposti, munari dedica grossa parte della sua attenzione e produzione al mondo dei bambini, ed in realtà, anche quando non vi si dedica apertamente, molti dei suoi progetti assomigliano a  giochi, magari non sempre nell'utilizzo ma certamente nell'interpretazione e nella logica del progetto. 
    il suo approccio è sempre un approccio "originale", quasi infantile, che cerca nelle cose la loro essenziale semplicità. questo mi piace molto di lui: che attraverso il gioco, eretto quasi a metodo, indaghi anche gli aspetti "seri" del vivere degli individui, affrontando seriamente progetti paradossali e "giocosi",  proprio come fa un bambino quando si impegna e si concentra in quello che per noi "è solo un gioco"
    mi vengono in mente per esempio la serie delle "macchine inutili" - lavori di arte cinetica - o le sculture da viaggio (cartoncini piegati e tagliati che creano delle sculture portatili per abbellire le anonime stanze d'albergo), o anche la "sedia per visite brevissime" con la seduta inclinata.




    sono molto affascinata dal lavoro di munari e ho deciso di scrivere questo post proprio perchè penso che le sue idee sulla creatività, sulla formazione di esseri umani più felici e sul rispetto della capacità espressiva di ognuno di noi, siano alla base anche del nostro mestiere di mamme. prova ne sono anche i guest post (qui e qui) di silvia / mammabook, attraverso i quali cerca di indagare il rapporto tra l'arte e i bambini.


    i laboratori di arte visiva per bambini:

    questi laboratori avevano l'idea di avvicinare i bambini all'arte, utilizzata però come strumento conoscitivo e non come oggetto della conoscenza
    utilizzando riproduzioni di alcune opere d'arte, munari intendeva insegnare loro "come si guarda un'opera, piuttosto che leggerne solo il contenuto o il messaggio. L'arte visiva va sperimentata: le parole si dimenticano, l'esperienza no. Se ascolto dimentico, se vedo ricordo, se faccio capisco".   (cit. dal sito brunomunari.it)

    questo è ciò che scrive munari a proposito del suo primo "esperimento" di laboratorio:

    Non è un semplice "parcheggio", dove i bambini possono giocare con pennelli e tempere, "liberi di fare quello che vogliono avendo davanti agli occhi le riproduzioni delle opere esposte nel museo"... (libertà che è un abbandonarli all'imitazione) e nemmeno soltanto un "raccontare" le opere d'arte...
    Nei laboratori "si gioca all'arte visiva", si sperimentano tecniche e regole ricavate dalle opere d'arte di ogni epoca, trasformate in giochi. 
    (da "il laboratorio dei bambini a brera" - di bruno munari)



    vi suggerisco questa pagina, molto interessante e ben scritta, se vi va di approfondire il metodo munari.

    data la mole di questo post, lo divido in due parti. questa è una panoramica sul suo pensiero. seguirà il post con i giochi che ha ideato e i libri per bambini che ha scritto!
    spero che vi sembri interessantissimo come lo è per me!!
    a presto


    mercoledì 3 aprile 2013

    giochi di osservazione

    prima di partire per questi giorni di vacanza avevamo fatto un giro in libreria, dalla quale siamo usciti carichi di meraviglie! meraviglie quasi tutte bambinesche, tanto che quando alla cassa è saltato fuori anche un libro di Zygmunt Bauman (sociologo e filosofo polacco), il commesso stava per metterlo via: non era in tema!
    tra le tante cose, abbiamo preso una scatolina piena di schede con cui fare dei giochi per così dire "statici", adatti per esempio ad un viaggio o a pomeriggi di pioggia. questa doppia utilità mi è sembrato che calzasse a pennello con la situazione! ce n'erano di diversi tipi, io ho scelto quella dei "giochi di osservazione" che mi sembravano i più adatti a un bambino di 4 anni, e anche se la confezione riporta come età consigliata 6+, è stato un vero successo!


    la casa editrice è la usborne e ha in catalogo anche altri tipi di giochi a schede (di memoria, con i numeri, con le parole e molti altri). 
    il nostro (ma credo anche gli altri) è composto da 50 cartoncini plastificati e un pennarello "usa e cancella". i giochi sono dei più svariati, dal trovare le differenze tra due immagini simili, completare un disegno fatto per metà, contare oggetti, trovare percorsi. 
    la grafica e le illustrazioni sono molto carine, i giochi quasi tutti adatti ad un bambino di 4 anni che però, devo dire,  già solo per il fatto di poter scrivere e poi cancellare col dito....era felicissimo!