giovedì 31 ottobre 2013

nuovi arrivi a casa mia

ben due in due giorni, sono emozionata!
il primo è un quadro, il primo quadro d'artista comprato in vita mia. vi ricordate il post che scrissi su quella pittrice che dipingeva sui fogli di libri antichi, lisa occhipinti? ecco, è suo! 
mi sono informata scrivendole una mail per capire intorno a che cifre si aggiravano le sue opere e capire se potevo permettermi qualcosa. tra quelle compatibili con il mio budget ce n'erano tre che mi piacevano (trigger, realease e part one life) ma i primi due erano appena stati venduti, quindi la scelta è stata più facile!
ha impiegato un pò ad arrivare dagli stati uniti, ovviamente per colpa delle poste italiane perchè alla dogana è arrivato in 7 giorni, poi da milano a qui c'ha impiegato 26 giorni! non vi racconto dell'ansia che avevo e delle telefonate bisettimanali che facevo in dogana (scoprendo dopo due settimane che parlavo con l'ufficio "raccomandate" e non "pacchi", e questi non mi avevano detto niente!).
comunque, adesso è appoggiato temporaneamente su un mobile in attesa di trovare il suo posto. non sarà facile decidere, le pareti sono tutte indistintamente vuote e giganti e lui è una tela 30x30... quasi ogni mattina lo sposto qua e là per farmi un'idea e mi domando: lo metto in una parte più vuota o dove già si è creato un angoletto, come questo? che mi consigliate voi?




il secondo arrivo è uno scuro antico. l'ho recuperato da una signora che, per me follemente, stava buttando tutti i vecchi infissi di casa. ce n'erano una decina, ma date le dimensioni (230 x 60cm) mi sono limitata a prenderne uno, anche perchè ancora non sapevo bene che farci. adesso ho deciso che diventerà il mio piano di lavoro per tutte le attività non legate al computer, in uno spazio davanti camera nostra già pensato per essere un piccolo laboratorio. ci poggerò su una lastra di plexiglass per appianare i dislivelli delle cornici e come piedi l'idea sarebbe farmi fare dei semplici riquadri di ferro ma penso che per ora ci metterò dei cavalletti e poi si vedrà.


già sono felice che piano piano, cercando proprio quello che ci piace, la nostra casa prende forma!

lunedì 28 ottobre 2013

un anno da blogger

un anno di blog, di conoscenze, di piccoli regali, di ispirazioni e anche di sostegno e consigli. è stato un anno di condivisioni e partecipazione, tutte cose che da un mondo virtuale non ci si aspetta così concrete e forti. davvero non ce lo si aspetta. 
prima di aprire questo blog girovagavo molto su internet e la sensazione era di un mondo fantastico dove ci si poteva "facilissimamente" nascondere. pensavo che un viso, lo spazio quotidiano, i toni della voce, fossero la sostanza per conoscere qualcuno, e anche per farsi conoscere. ma ho scoperto che non è così. l'essenziale è invisibile agli occhi, ha ragione Saint Exupery e anche silvia che lo ricorda proprio riguardo alla conoscenza in rete.

vi ringrazio tutti, voi che siete solo passati, che siete passati e restati, che partecipate con entusiasmo alle mie scoperte o che addirittura mi avete premiato. avete fatto si che questo blog avesse un senso, che la mia voglia di provarci avesse un senso. 

grazie!


sabato 26 ottobre 2013

il ritorno

mentre lo accompagnavo a scuola, ieri pomeriggio, con la borsa, il sacco a pelo e un travestimento da iron man (per difendere tutti dai fantasmi e dalle streghe), matteo mi ha detto "certo, peccato che non potevate venire pure voi, mi sarebbe piaciuto....". qualche attimo di silenzio che appositamente non ho riempito per aspettare che trovasse lui una soluzione. ed è arrivata: "però sai mamma, ho capito che così imparo a dormire da solo".
rasserenati siamo arrivati alla meta. già per le scale del palazzo si respirava un'atmosfera di mistero, con piccole candele ai lati dei gradini e poi la porta di ingresso coperta da un sipario nero e arancione zucca, matteo ha detto "forse ho un pò paura!". ma questa paura è durata quella frazione di secondo: il tempo di entrare, trovare la maestra e un altro amico che si stava travestendo... e via, corre in giardino quasi senza salutarmi.
io resto a chiacchierare qualche minuto con una delle persone che sarebbero rimaste lì, mi spiega quello che avrebbero fatto fino a sera (giochi di ricerca di fantasmi, streghe e anche draghi!) e che in genere si finisce per andare a dormire piuttosto tardi. mi dice anche che se le fosse riuscito mi avrebbe chiamato verso le undici.
torno a casa, dove il piccolo pietro aveva smesso di piangere per il fratello andato via senza di lui e abbiamo cominciato il nostro pomeriggio di gioco. mi ero ripromessa, insieme ad armando, di fare in modo che anche per pietro quel pomeriggio fosse speciale dedicandoci completamente a lui, cosa che non succede mai dato che con la presenza di matteo soffre di un'attenzione parziale. trascorriamo le ore a giocare, puzzle, pista dei treni, quattro o cinque storie, palla. ceniamo, lui va  a letto e a un certo punto mi accorgo che si erano fatte le undici, che quindi avrei potuto ricevere una telefonata dalla scuola, ma mi sono resa conto che non ci facevo molto affidamento. mi sarebbe più piaciuto parlare con lui, ma non mi interessava molto sapere che stava giocando e stava bene, già lo sapevo!

stamattina è andato armando a prenderlo. aveva dormito poco e non molto bene. è arrivato a casa comunque contento, senza i capricci soliti da stanchezza. era stonato, si vedeva, ma mi ha raccontato con entusiasmo quello che avevano fatto. che in giardino avevano trovato degli occhi di drago e che poi i fantasmi se li erano mangiati. che aveva visto una strega. che c'erano dolcetti a forma di fantasma. che avevano mangiato le polpette. che aveva dormito vicino alla sua amica francesca. che avevano letto una storia ma che lui non riusciva ad addormentarsi. che si è svegliato per primo ma la maestra era già sveglia perchè era rimasta in piedi tutta la notte per sorvegliarli (...). che poi si è svegliata chiara e hanno chiacchierato senza svegliare gli altri e hanno chiesto se potevano alzarsi per andare a giocare.

credo davvero che questa esperienza lo abbia fatto crescere, lo posso dire già da oggi. come ha reagito alla mancanza di sonno (che in genere è una sciagura!), come ha gestito i litigi col fratello. credo che sia contento. che si senta più forte. e mi fa un'immensa tenerezza pensare che davvero lui credesse di non riuscire a dormire senza di noi!

giovedì 24 ottobre 2013

a piccoli passi

lui è contento, anzi contentissimo. ed anche io per lui, sono emozionata: penso alle cose che dovrà portarsi, e anche a quelle che non porterà, perchè le nuove esperienze secondo me vanno un pò vissute per come sono, con qualche differenza rispetto alle abitudini, in grado però di mostrarti modi nuovi di vivere un momento. e questo significa apertura, crescita.
domani matteo dormirà a scuola. ogni anno, per il gruppo dei più grandi, organizzano delle notti a scuola, per natale, per la primavera. quella di domani sarà per halloween: nel pomeriggio prepareranno le zucche e all'imbrunire si inventeranno qualche gioco pauroso da fare in giardino, qualche fantasmino da aspettare...
è la prima volta che ha deciso di partecipare, le altre vedevo che era combattuto e alla fine optava per il no. ma questa volta è stato convinto, con quel SIIIII aperto ed entusiasta con il quale mi ha annunciato la decisione. 
ed io sono emozionata, davvero emozionata. per lui e per me. perchè è la prima volta in quasi 5 anni di vita insieme, che ci separiamo una notte, e quindi questa non può che essere un evento. anche perchè è lui che lo ha scelto, è pronto ad allontanarsi, e anche questo segna un passaggio. e mi piace l'entusiasmo con cui lo fa, l'assenza totale di titubanza, nonostante non più di quattro mesi fa fosse così combattuto, al punto poi da rinunciare. non mi ha fatto neanche una domanda che potesse nascondere qualche remora (tipo "potrò avere il biberon prima di dormire?", rito a cui è molto legato - ...eh si, ancora biberon!). il giorno della "decisione" mi ha solo detto "sai mamma, le altre volte non volevo andare perchè non ero sicuro che poi mi venivi a prendere! adesso invece lo so, e so anche che posso farcela a dormire senza di te, papà e pietro".
e stasera, che tutto si fa più imminente, mentre lo coccolavo sul divano guardandoci un pò di tv, mi chiede "domani ti mancherò?". e poi a letto, prima di iniziare a leggere la favola, sentenzia al fratello "guarda pietro che domani io ti mancherò, perchè non dormo qui".
eh si, mancherà a tutti! ma si divertirà tanto e sarà un'esperienza irripetibile per lui, per il significato e per la mancanza del biberon!

mercoledì 23 ottobre 2013

ritratto di animale / collage geometrici


animali messi in posa per un ritratto, un bel primo piano da incorniciare.
i collage mi sono sempre piaciuti e dopo aver visto queste illustrazioni di rebecca elliott mi è venuta voglia di provare con i bambini. ho ritagliato le varie parti per comporre il volto e poi insieme a loro le ho assemblate. la cosa divertente è stata che matteo riconosceva le forme geometriche, cerchio, triangolo, il trapezio che era "un rettangolo un pò storto", e quando ha visto cosa componevano è rimasto stupito. questa è stata la cosa che mi è piaciuta di più di questi disegni: che sono composti da astrazioni geometriche, che ogni parte è realizzata dalle forme di base.




mi sa che ne farò degli altri....

domenica 20 ottobre 2013

i cavalieri del congiuntivo

è il primo post che scrivo su un libro, e per di più un libro che non conosco. è un libro per bambini, un romanzo, che ho scovato nei miei "entropici" giri in rete, e credo che piacerebbe moltissimo anche a me. 
voglio ricordarmi di proporlo a matteo quando sarà tempo, ma credo che intanto lo leggerò io!
si intitola "i cavalieri del congiuntivo", di erik orsenna. qualcuno di voi lo conosce?
ho letto una recensione di leonatta bentivoglio sul sito ilmiolibro che mi ha fatto venire una gran curiosità. l'idea di personificare la grammatica della nostra lingua la trovo divertente e genialoide...
vi riporto qui l'articolo che si intitola "come alice nel paese della grammatica"

di Leonetta Bentivoglio, la Repubblica, 25/10/2004
Maledetti Congiuntivi: nemici dell'ordine, attraversano il testo come viaggiatori inarrestabili. Gli Infiniti, all'opposto, soffrono d'immobilismo. I Condizionali non fanno che costruire ipotesi senza affermare mai quello che pensano, mentre gli Imperativi, essendo categorici, passano il tempo a bisticciare.
Erik Orsenna, lo scrittore francese che si rivelò con il bestseller La grammatica è una canzone dolce, punta di nuovo a rivendicare la forza dell'architettura verbale e narrativa come strumento di comunicazione vivo e vero, al di là dell'arido tecnicismo in cui l'ha relegata l'insegnamento scolastico.
Anche in questo suo ultimo romanzo, dove i richiami a La Fontaine s'intrecciano a un omaggio al Petit Prince di Saint-Exupéry talmente esplicito da sembrare una parodia, la grammatica diventa un gioco che respira e le regole s'incarnano in creature attive e impertinenti. La protagonista è la stessa del libro precedente: l'intrepida Giovanna, ragazzina animata, come Alice, da una curiosità che schiaccia la paura.
Stavolta il suo viaggio sull'isola del Congiuntivo, controllata dal brutale dittatore Necrode, corre tra le insidie delle parole e il glorioso piacere della loro conquista. Dopo un intreccio esuberante di avventure, l'esploratrice giungerà a capire che la ricchezza del mondo si riflette, borgesianamente, in una biblioteca immensa e generosa di scoperte.

sempre in rete ho trovato una frase tratta dal libro, che mi sento di condividere a pieno:

"abbiamo bisogno di dormire per dare abbastanza spazio al sogno"

io sento continuamente il bisogno di evadere, di esplorare idee, di perdermi un pò nei pensieri e la vita ordinaria è piuttosto in conflitto con una necessità come questa. è per questo che mi piace dormire, penso. non un desiderio di non fare, ma il desiderio di non fare di fretta, di vivere quel ristretto momento della giornata in cui il sogno e la realtà sono perfettamente abbinati, senza compromesso.

lunedì 14 ottobre 2013

come si addormentano i bambini?



verso le nove di sera ci ritroviamo nella loro stanza, con una piccola lucina accesa a leggere una storia. una volta la sceglie il piccolo, una volta la sceglie il grande, e le pagine scorrono tra domande (a volte inerenti, a volte no) e soste sulle illustrazioni, di cui loro scorgono anche i dettagli. 
questo credo sia nella norma, e a casa nostra va così da quando il piccolo dorme in stanza con il grande (oramai un annetto abbondante) ed è in grado di seguire un racconto.
quando il libro si chiude c'è ancora qualche istante di svariate riflessioni su ciò che è stato appena letto (tipo mamma ma forse il lupo non era cattivo: era solo arrabbiato, ...certe come questa ti danno veramente da pensare!)
dopodichè ... ... da noi succede che non si può uscire dalla stanza finchè non si sono addormentati
premetto che non sono mai stata favorevole alle teorie tipo "lasciali piangere che prima o poi si stancheranno". da quando matteo era minuscolo, il sonno è sempre stato accompagnato da storie, canzoni o carezze. sono convinta che addormentarsi per un bambino possa non essere un'esperienza tranquillizzante, almeno quando è molto piccolo, e che debba essere un momento preceduto da rilassatezza e non da stress, paura o tristezza. però... ci dev'essere un "però" in queste mie convinzioni, che forse non riesco a vedere.
ho provato più volte a introdurre un modo diverso (favola + 5 minuti per dissertazioni varie + bacio + saluto) ma non c'è verso: escono fuori la paura del buio (anche se non è buio!), i da solo non mi viene il sonno,  oppure i giochiamo finchè qualcuno non torna
e così trascorriamo (noi grandi, a turno) quarti d'ora di immobilità, a volte con sottofondo di canzoncina (ma solo se è il turno di mamma che ne conosce un sacco) e sempre tenendoci per mano, infatti ho dovuto mettere la poltrona tra i due letti, per evitare di stare con la faccia schiacciata sulle ginocchia e le braccia divaricate per tutti quei quarti d'ora!
ora, poichè è davvero un piacere il momento della storia e delle loro strampalate riflessioni, ma davvero una tortura stare immobili nella penombra senza potersi muovere più di tanto (al massimo una sgranchita di ginocchia), mi chiedo: fino a che punto sto agendo bene? sto davvero aiutandoli perchè hanno ancora bisogno di compagnia per dormire?, oppure sto soltanto alimentando un vizio? 
credo che la cosa che mi può indurre in errore è il fatto che mentre matteo ha 4 anni e mezzo, pietro ne ha solo 2 e mezzo, e quindi dentro di me penso che lui ne abbia ancora bisogno. però il problema è che dormono insieme: che fare?

voi come vi siete regolate?

sabato 12 ottobre 2013

autunno ispiratore

ho sempre pensato che fosse una cosa bella riuscire a far soffermare i bambini sulle cose che ci accadono intorno, quel genere di cose che si danno per scontate, che accadono e basta, come la pioggia - che può diventare speciale quando si scopre l'arcobaleno.
oppure come le foglie che cadono d'autunno, che cambiano colore e che possiamo raccogliere.
già l'idea di francesca (fioriintesta) va su questa strada: raccoglierle e poi dividerle a seconda della pianta a cui appartengono è un bel modo per conoscere la natura.
l'idea di "lavorarci su" e farle diventare qualcos'altro è un'altra possibilità, comporle, dipingerle, disegnarci, trasformarle.
a questo proposito ho trovato altri bellissimi spunti (oltre a quelli che ho già inserito in questo post). ...c'è parecchio da fare in questa stagione!


  • comporre animali o arricchire disegni



1 - 2 - 3 - 45

  • decorare



1 - 2

  • travestirsi



dal sito 5orangepotatoes 





  • creare nuovi elementi della natura



                                                          dal blog growcreative 



dal sito kokokokids

vi hanno ispirato?

lunedì 7 ottobre 2013

illustrazioni da cucina

l'illustrazione è una forma d'arte, e io amo i disegni e le stilizzazioni, anche le astrazioni che nascono da questo mestiere.
e mi piacerebbe qualcosa in cucina.

purtroppo non di tutte le immagini ho la fonte, come queste prime due


mentre queste sono di Anek, una ragazza croata. sulla sua pagina di etsy ce ne sono molte di più, tutte belle, ho avuto davvero l'imbarazzo della scelta per questa selezione!







 



andate a curiosare!

giovedì 3 ottobre 2013

mi servono dei porta-ascigamani

e mi si potrebbe rispondere: "perchè non te li compri?"
non lo so! sarà una deformazione del mio mestiere, quella di divertirmi a creare le cose "ad hoc", sperimentare nuove idee e ritenere che ad una funzione non corrisponda una e una sola forma. 
tra l'altro questi futuri porta-asciugamani andranno nel bagno dei bambini e mi piace l'idea che loro abbiano a che fare con oggetti "ripensati" nella loro forma pur riconoscendogli lo stesso utilizzo. forse un pò una lezione sul come le cose possano sembrare diverse pur non essendolo nella sostanza, o su come basti  spaziare con l'immaginazione per creare soluzioni alternative... ho pure pretese filosofiche sull'allestimento di un cesso! e lo so, e questo è un'altro tipo di deformazione!

gli spunti che ho trovato in rete sono questi:

da dosfamily.com

da dettaglihomedecor.com

questa idea, qui realizzata con giochini in legno, si potrebbe ottenere anche con pezzi di costruzioni, sempre di legno, dietro cui infilare una vite filettata e fissarli a muro:
da riciclattoli.com

e poi, in ultimo, quest'idea bellissima del designer giapponese  Hiroomi Tahara: fili diversi con dei finali che fungono da peso,  fatti passare attorno a pioli di diversa lunghezza fissati a parete.





che ne pensate? adesso devo solo scegliere...